Externe

iobagul sovietic
2008-12-10 15:09:19

vai de capul ei ...

are si nume de tigan,hai ca romanii au mai trecut pe acolo dar soldatii italieni?(poate ma insel dar nu am auzit de asa ceva)

Stalinz
2008-12-10 16:03:16

armata italiana in Rusia

L'Armata Italiana in Russia, la denominazione ufficiale del Corpo di spedizione inviato sul Fronte Orientale, nel luglio 1942 comprendeva l'8ª Armata su tre corpi d'armata: il XXIV Corpo d'armata (l'ex CSIR) comandato dal generale di corpo d'armata Giovanni Messe, il II Corpo d'armata (divisioni Ravenna, Cosseria, Sforzesca) comandato dal generale di corpo d'armata Giovanni Zanghieri ed il Corpo d'armata alpino (divisioni Tridentina, Julia e Cuneense) comandato dal generale di corpo d'armata Gabriele Nasci.

Schierata lungo il bacino del Don l'ARMIR fu costretta a sostenere difficili battaglie difensive.

Il 19 novembre 1942 l’Armata Rossa scatenò l’offensiva sul fronte del Don travolgendo alle ali ungheresi, rumeni e le divisioni di fanteria italiane.

A metà dicembre la Divisione Julia ancora schierata sulla linea del fiume Don fu prelevata dai rifugi, sostituita dalla Divisione Vicenza e spedita ad arrestare e respingere lo sfondamento russo a sud, a fianco della Cuneense. Fedeli al motto "Di qui non si passa", in effetti vi riuscirono per un mese intero, dentro buche scavate in mezzo alla steppa gelata e con un rapporto di inferiorità di 1:13. Il settore di Novo Kalitva dove operò la Divisione Julia fu l'unico a nord di Stalingrado dove i russi non riuscirono a sfondare. Nel dicembre del 1942 la grande offensiva sovietica (operazione piccolo Saturno) con una manovra a tenaglia contrastata duramente dagli alpini, procedendo in profondità ai lati delle due divisioni, aggirò alle spalle il Corpo d’armata alpino chiudendolo in una enorme sacca. Gli alpini riuscirono a sfondare verso sud del settore tenuto dall'ARMIR. Nel durissimo inverno 1942-43 il Corpo d'armata alpino si trovò così a dover ripiegare in condizioni di inadeguatezza di mezzi, armi e vestiario attraverso 25 battaglie di sfondamento e retroguardia, fino alla battaglia di sfondamento definitivo a Nikolajewka il 26 gennaio 1943.

Quando il 30 gennaio i sopravvisuti si raccolgono a Schebekino dove possono finalmente riposare dopo 350 chilometri di marce estenuanti e dopo tredici battaglie, la Campagna di Russia ha termine per le truppe italiane. Circa 90 000 uomini (caduti o dispersi) non rispondono più all' appello; altri 30 000 sono negli ospedali, feriti o assiderati. Gravissime in particolare le perdite delle divisioni alpine: dei 57 000 alpini partiti per la Russia, ne ritornano solo 11 000: tutti gli altri giacciono nella desolata steppa russa oppure perirono di fame, stenti e privazioni nei gulag sovietici.

rosu.costel55
2008-12-10 16:44:41

daaa......?

Daca duceti lipsa de tigani,vi-i dam si pe cei care mai sant.Avem destui.....pentru toti

D ANTON II
2008-12-10 17:42:30

DA' ARMATA ROSIE

NU AR TREBUI TRASA LA RASPUNDERE PT MASACRAREA ROMANILOR "eliberati " DIN BASARABIA SI DEPORTATI DE STALIN IN SIBERIA ? DA' ARMATA ROSIE N-AR TREBUI TRASA LA RASPUNDERE PT CA A CONTINUAT SA VINEZE ROMANII BASARABENI REFUGIATI IN ROMANIA, DUPA 23 AUG '44 ?

Rollo
2008-12-10 21:21:54

I sa auzim nitel vorbindu-se depsre stalin si poporul rus

care libertatea au adus in Roamia si celelalte tari est europene?
Asa ca cucoana sa raspunda la itnrebarile astea si apoi sa se agite pe ruseste.Cred ca nsite scuze din aprtea rusiei ar fi binevenite pt tarile este europene.

niciodata
2008-12-10 21:49:04

foarte bine si asta e prima faza

apoi e indicat ca rromii sa ceare si dezpagubiri....de ce nu? poate intr-o zi vor fi dezpagubiti...ma indoiesc nu au o tara al lor

Eufrosin
2008-12-10 22:11:05

Tiganii, folositi ca varf de lance

Cine subventioneaza ONG-ul pentru care lucreaza Dvetlana Nenita, oare sa fie Gyury Soros, aud ?

Atat ne trebuie sa acceptam responsabilitatea pentru tzigani - nu va intarzia nici evreimea sa intre pe fir, ca sa mai stoarca niscai miliarde de euro, ca daune morale, fireste.

Igor
2008-12-11 10:40:04

A fost un genocid cumplit

fara discutii. Nu sunt tigan. Dar problema este intrun fel ca cea a indienilor din SUA. Problema convietuirii intre tigani, care sunt dispusi genetic la o viata nomada, si romanii, care nici o data nu au fost nomazi, nu va fi degraba rezolvata. Au gasit tiganii locuri prielnice in Romania, Rusia, etc. De ce? Asta e intrebarea. Poate am fost din start mai toleranti cu ei. In SUA avem deja un presedinte de culoare. Si cine exclude faptul, ca in Romania peste vremuri sa fie si un tigan presedinte? Dar asta este alta intrebare. Uitati la India, ce ritmuri de crestere a populatiei are. Pai asta e si problema cu tiganii, ca ei sunt de acolo...